Cali della vista: quali sono i fattori che influiscono di più sul verificarsi dei disturbi visivi? Vediamoli in questo articolo dedicato.
Cali della vista: il fattore fisiologico
I cali della vista cominciano a verificarsi in modo fisiologico intorno ai 45 anni con la presbiopia, quando si comincia a non mettere bene a fuoco le scritte da vicino. Il fenomeno è dovuto all’età, è fisiologico, ed è causato dall’invecchiamento del muscolo oculare che permette la messa a fuoco. Il cristallino diventa più rigido e modifica la sua forma, creando i primi disagi.
Per quanto riguarda le persone che non hanno mai riscontrato disturbi visivi o addirittura ipermetropi, può succedere che il calo si manifesti prima, intorno ai 40 anni. Si tratta di un fenomeno legato ad una stanchezza superiore dovuta appunto all’ipermetropia. Solitamente bastano degli occhiali da riposo per risolvere il problema.
Con l’invecchiamento l’occhio genera vari cambiamenti che possono degenerare a causa di altri fattori. Vediamo quali sono.
I fattori che influiscono sui cali: le cattive abitudini
Sicuramente tra i fattori più importanti ci sono le abitudini alimentari. Chi mangia in modo sregolato o addirittura non sano, chi beve poca acqua, riscontra dei disagi più frequenti agli occhi come ad esempio una maggiore secchezza oculare. Il motivo è intuitivo: si perdono acqua e sali minerali, e il vitreo può disidratarsi. Nello specifico, l’occhio si densifica e la vista non è pulita come dovrebbe essere. In questo caso, si consigliano integratori di magnesio, potassio, luteina per rinforzare la retina, e vitamine A, B ed E.
Un altro comportamento poco funzionale è quello che spesso si tiene davanti al monitor del PC mentre si lavora: tenere gli occhi sempre aperti. L’utilizzo di dispositivi digitali, oltre al PC, come tablet, smartphone e i ritmi di lavoro intensi comportano la riduzione degli ammiccamenti, che provocano la secchezza oculare. Chi lavora davanti ad un monitor dovrebbe fare una pausa ogni 20 minuti circa, guardando ad una distanza lontana per almeno 20 secondi. Questo permette il riposo dell’occhio e l’allenamento dell’accomodazione, che consente la messa a fuoco istantanea degli oggetti da vicino a lontano e viceversa.
Spesso chi ha queste abitudini lavorative o di stile di vita riscontra altri disturbi come mal di testa, dolori sopraciliari, oculari, lacrimazione o bruciore a causa dello sforzo visivo prolungato.
Le lenti correttive
Le lenti con bassa correzione possono aiutare a correggere i cali della vista, ma è sempre meglio fare un controllo della vista appropriato: il “fai da te” è sconsigliato! Una visita di controllo adeguata è bene farla intorno ai 43 anni, per capire se sia necessaria una correzione, sia dal medico oculista che dall’ottico di fiducia.
Sarà anche possibile, attraverso un confronto, verificare le necessità connesse all’invecchiamento, come una possibile insorgenza della cataratta, dovuta all’assorbimento dei raggi UV dal cristallino, oppure il glaucoma, ancora più pericoloso perché non si manifesta con dei sintomi: si rivela con una significativa riduzione del campo visivo, dunque la vista è già compromessa.
La prevenzione è l’unica soluzione: una visita di controllo con frequenza annuale è l’unico modo per tenere osservazione i cambiamenti e agire per correggere i difetti prima che possano verificarsi problemi ben più importanti.
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